venerdì 21 maggio 2010

yawn

Un lieve dondolio che va insieme a una melodia, e poi dodici, tredici, quattordici, i giorni d'un maggio che passa lieve, lieve, nemmeno lo senti. Una sigaretta in più non sarà un dramma: mi accoccolo su una sedia, a piedi nudi, incrociati sopra il tavolo. Suona Al Stewart, "The Year Of The Cat". Il caffè caldo è accanto a me, e il sole bacia il mio petto. Quant'è dolce il tepore dei raggi primaverili! D'improvviso sono tutto un abbraccio di luce.
Sembra un risveglio: l'odore dei grani tostati, però al pomeriggio. Si riaprono i libri, per la seconda volta. Biscotti, e marmellata, e il venticello del quarto piano che accarezza pagine e dita. Improvvisamente tutto sembra migliore.
Torna la voglia di darsi al mondo, di riprendere fili dispersi, ricucire qualche strappo, strappare qualche foglio miscellaneo, è tornata quella voglia di uscire all'aperto, pestare l'erba con i gomiti e tener la testa gettata all'indietro, offrire la bocca, ricevere un bacio e volerne altri cento, esser qualcuno, esser qualcosa, apprendere e lamentarsi, lamentarsi e apprendere.
Un ultimo giro di Do, ancora un ultimo giro, fammi ballare così, voce country, al collo l'armonica, spalla-chitarra, musica viva, ritmo divino.
Creative Commons License
This opera by http://adynaton86.blogspot.com is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.