giovedì 23 novembre 2006

Bacco


Piacevole ebbrezza del vino rosso. Mente leggera, pensieri volanti, occhi a mezz'asta. Il tutto accompagnato da quei deliziosi e zuccherini chicchi d'uva di cui ancora sento il sapore tra le labbra. E intanto un brivido di freddo percorre la mia schiena e la contorce in una torsione innaturale. Mi porto una sigaretta alle labbra e l'accendo. Il rosso dell'estremità si fa tanto più vivo, quanto più è voluttuosa la boccata. E tra le mie labbra la sigaretta trova sempre il suo orgasmo.

Nel frattempo, una musica continua ed indistinta echeggia dalle casse del mio portatile. Povero portatile, sempre acceso, sempre in attesa che io digiti un comando...

Vorrei darmi a qualche immagine complessa, e forse l'effetto del vino mi sta conducendo proprio in una vigna. Sono in una vigna questa notte. Intorno a me vedo i raspi di uve, pendenti sul mio capo, e sento di poter aprire le braccia e correre, correre a perdifiato in questo mare dal colore verde acceso. Tendo le braccia verso l'alto, in totale estensione per cercare di aggrapparmi al tralcio più alto. Voglio quel grappolo, proprio quello, il più difficile da raggiungere. Mi sembra già di sentirne i chicchi spappolarsi sotto il mio palato e la melassa che si distribuisce sulle mie papille. E poi apro gli occhi. Perché cerco sempre la strada più tortuosa per giungere alla mia soddisfazione? Perché ambisco continuamente a ciò che più mi è inaccessibile?

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