lunedì 2 giugno 2008

Nothing To Declare?

I giorni stanno trascorrendo con impaccio e timidezza. Sembrano un gruppetto di lugubri nani dal cranio rasato che trascinano dietro di sé centinaia di sacchi pieni di Tempo. E così, senza che nemmeno me ne accorgessi, mentre ero distratto dalla pioggia che non sembra voler cessare, mi sono ritrovato a scivolare in un giugno ancora anonimo, ancora acerbo, non ha ancora il sapore dell'estate che vorrei sentire sulla lingua. 
Ancora mezzo in letargo, io strascico la coda come fosse la coperta di Linus, senza voglia, senza stimoli particolari. Io lo chiamo "down", in questo momento sono "in down", giù, in basso e sto continuando a scendere, piano e inesorabilmente. Ma pazienza: la mia inerzia di fronte alle cose ha il sapore del disinteresse; come quando, recuperato il bagaglio, si getta uno sguardo alla dogana in aeroporto, sempre vuota, sempre desolata, e si prova la stessa forma di indifferenza. 
Parlo poco, vedo molto gli amici e bevo parecchio, tanto, non devo guidare. Al massimo la bicicletta alle quattro di notte. Ma figuriamoci, tanto non passa nessuno alle quattro di notte lungo la circonvallazione. Con le cuffiette e la musica a farti compagnia in quei pochi minuti di tragitto. Se mi sentisse mio padre, mi porterebbe via da Milano per le orecchie. 
Poi io cerco di non pensare al recente passato. Ma non riesco a non fare continuamente quei fottuti bilanci del giusto e dell'errato, del buono e del cattivo, del realistico e dell'utopistico. A quello che ho, e a quello che potrei potenzialmente avere. 
Ma non si stava forse meglio, quando si aveva di meno e ci si contentava di quello che si possedeva? 
Dovrò imparare a fare pace con me stesso. Porre un freno a tante cose. A troppe cose.
Come alla mia ansia di dover sempre essere il migliore, di primeggiare, e di non vantarmi mai di essere il più bravo.
Dovrò imparare che nella vita si vince e si perde, sempre, e che la vittoria non si può pronosticare in modo troppo semplice.  
Che nella vita non esiste l'eterno movimento, ma che ci sono momenti di stasi e quiete, e bisogna accettarli per quello che sono, e non "in potenza". 
Mi ripeto questo vademecum del benessere eppure non basta. 
Qui c'è puzza di tempesta. Sento che potrei dare di matto...
...una pentola che esplode all'improvviso
spargere resti di tutto quel che mi circonda e vedere con noncuranza i brandelli di vita morta che ho intorno
passare come un uragano in mezzo a una foresta e devastare la vegetazione
la lama di un frullatore che si fa strada tra chili di carote con irrisoria facilità
voglio tagliare, voglio mordere, azzannare, addentare, ghermire, gustare, voglio leccarmi le labbra con voluttà, voglio lasciare tutti a bocca aperta, spiazzare, stupire, convincere, 
poi piano piano, torna la razionalità a farmi visita, come tutte le notti prima di addormentarmi e le mattine al mio risveglio; allora sollevo faticosamente le palpebre, constato di avere ancora le braccia attaccate alle clavicole, le gambe alle anche, i piedi reattivi, le dita sgranchite. Mi preparo il caffè sempre con la stessa moca, preparo la colazione, forse esco e forse no, tento di studiare, telefono a L. due volte al dì, raramente una di più; parliamo al massimo mezz'ora tra entrambe le chiamate; poi tiro tardi alla sera, vado in palestra, sollevo pesi e contraggo i muscoli per sentirmi più vigoroso; mi corico ad orari improbabili, fumo decine di sigarette, le ore riprendono a scivolare nella silenziosa notte della casa. 
Poi riapro gli occhi.
E' il due di giugno, ma la storia non cambia: I have nothing to declare. Have a nice day.

22 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Beh i momenti di stasi ci sono per tutti... Sai cosa? Che i momenti di stasi sono belli quando sai che proprio "stasi" non è. Per esempio, c'è un esame tra un mese: ok, ora è stasi, ma tra due settimane sarà già una vita meno statica con tutto quello che si avrà da studiare. E poi, se sai che la tua stasi ha davanti un obiettivo da raggiungere... non diceva pure Leopardi che era più bella l'attesa dell'evento rispetto all'evento stesso?

Baci ^^

P.s.= le braccia attaccate alle clavicole?!?! O.o
Orrore!!! Sono attaccate alle scapole! :D

2 giugno 2008 alle ore 09:48:00 GMT+2  
Blogger Padda ha detto...

Un post bellissimo, commovente e spiazzante allo stesso tempo.

Hai reso perfettamente l'idea del momento in cui vivi, del desiderio di uscirne e del contemporaneo cullarsi in una stasi che in fondo dà sicurezza. E' come quelle cose che conosciamo bene e da cui fatichiamo a staccarci, pur avendo forte in noi la voglia pazza di cambiare, di evolverci, di provare un'esperienza nuova.

E' un sentimento comune. Ed hai ragione: il casino è riuscire a gestire certe fasi, o meglio ancora a prenderne la piena consapevolezza. Ma la vita è bella per il suo impeto, credo. E' come un temporale da imprigionare in un barattolo di sogni: non si può fare, per quanto ci sforziamo, quel barattolo si crepa inesorabilmente. Poi quella crepa si allarga ed esplode in piccoli pezzettini che si spargono nell'aria. Esperienze.

2 giugno 2008 alle ore 14:05:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

@enry: chiedo umilmente venia! Scapole siano... ma chi diceva che "l'attesa del piacere è essa stessa piacere" era D'Annunzio, non Leopardi... :) 1-1 e palla al centro :D baci!

@padda: la gestione delle fasi non è mai stata semplice per me, e ne ho la definitiva riprova persino ora, che di esperienza ne ho di più-questo ovviamente dimostra che devo ancora viverne molte, molte altre per imparare meglio a gestire la mia vita. Il fatto che sia comune non mi consola, ma almeno mi sento meno solo. Mi sento dire che "prima o poi ne escono tutti". Ma nessuno mi dice come... boh! Aspetto.
un abbraccio

2 giugno 2008 alle ore 14:54:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

@enry: chiedo umilmente venia! Scapole siano... ma chi diceva che "l'attesa del piacere è essa stessa piacere" era D'Annunzio, non Leopardi... :) 1-1 e palla al centro :D baci!

@padda: la gestione delle fasi non è mai stata semplice per me, e ne ho la definitiva riprova persino ora, che di esperienza ne ho di più-questo ovviamente dimostra che devo ancora viverne molte, molte altre per imparare meglio a gestire la mia vita. Il fatto che sia comune non mi consola, ma almeno mi sento meno solo. Mi sento dire che "prima o poi ne escono tutti". Ma nessuno mi dice come... boh! Aspetto.
un abbraccio

2 giugno 2008 alle ore 14:54:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

@enry: chiedo umilmente venia! Scapole siano... ma chi diceva che "l'attesa del piacere è essa stessa piacere" era D'Annunzio, non Leopardi... :) 1-1 e palla al centro :D baci!

@padda: la gestione delle fasi non è mai stata semplice per me, e ne ho la definitiva riprova persino ora, che di esperienza ne ho di più-questo ovviamente dimostra che devo ancora viverne molte, molte altre per imparare meglio a gestire la mia vita. Il fatto che sia comune non mi consola, ma almeno mi sento meno solo. Mi sento dire che "prima o poi ne escono tutti". Ma nessuno mi dice come... boh! Aspetto.
un abbraccio

2 giugno 2008 alle ore 14:54:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

@enry: chiedo umilmente venia! Scapole siano... ma chi diceva che "l'attesa del piacere è essa stessa piacere" era D'Annunzio, non Leopardi... :) 1-1 e palla al centro :D baci!

@padda: la gestione delle fasi non è mai stata semplice per me, e ne ho la definitiva riprova persino ora, che di esperienza ne ho di più-questo ovviamente dimostra che devo ancora viverne molte, molte altre per imparare meglio a gestire la mia vita. Il fatto che sia comune non mi consola, ma almeno mi sento meno solo. Mi sento dire che "prima o poi ne escono tutti". Ma nessuno mi dice come... boh! Aspetto.
un abbraccio

2 giugno 2008 alle ore 14:55:00 GMT+2  
Blogger Alberto ha detto...

In my opinion, you have a lot to declare. ;-)

Later, we will talk about it.
(I am going to sleep - ndr)


Un abbraccio to-be-continued :-)

4 giugno 2008 alle ore 04:30:00 GMT+2  
Blogger Alberto ha detto...

Procrastino anche stasera, perdonami.

Un abbraccio temporeggiatore :-)

5 giugno 2008 alle ore 01:26:00 GMT+2  
Anonymous Anonimo ha detto...

Andai nei boschi
perché volevo vivere con saggezza e profondità
e succhiare tutto il midollo della vita
e sbaragliare tutto ciò che non era vita.
E non scoprire
in punto di morte
che non ero vissuto.
Henry David Thoreau

6 giugno 2008 alle ore 11:07:00 GMT+2  
Blogger Henry ha detto...

e' la vita che scorre tra alti e bassi. succede ora, succedera' domani, tra dieci, tra venti anni.

dici: "Dovrò imparare che nella vita si vince e si perde, sempre, e che la vittoria non si può pronosticare in modo troppo semplice. "

neanche la sconfitta

piroettare, mordere, tagliare, gustare, vivere si, senza perdere mai di vista le cose vere, senza perdere mai di vista se stessi.

ti abbraccio

6 giugno 2008 alle ore 23:45:00 GMT+2  
Blogger Alberto ha detto...

Caro amico,
non so perché mi risulta così difficile commentare questo tuo post; forse ho timore di essere ridondante scrivendoti sempre le stesse cose.
Non so.

Vorrei darti un ottimismo che, in realtà, non mi appartiene molto in questa fase della mia vita, ma di cui tu -secondo me- avresti diritto.

Ti scrivo solo di non pensare, quindi.
Perché, proprio perché lo fai bene, puoi permetterti il lusso di non farlo restando sempre una persona che avrà molte e buone cose da dichiarare. ;-)

Un abbraccio doganale :-)

7 giugno 2008 alle ore 09:35:00 GMT+2  
Blogger Demian ha detto...

Anche io ho questa ansia di primeggiare, di essere il migliore...Ma sai che c'è? Quando perdi, le cose sono due. O c'è colpa, o non c'è. Se c'è colpa è la tua, e allora vedi cosa hai sbagliato. Se non c'è colpa, vuol dire che semplicemente quel premio non era per te, e che tu ne meriti un altro.

L'inerzia c'è, e va accettata. Inutile cadere nella smania di dover fare, quando non si ha la voglia...E allora: relax, cuffie nelle orecchie e passaggiate in bicicletta, per me un piano, per te un monologo. Un bel sorriso, e poi vedrai che la voglia di fare torna. Nel frattempo cucina minestroni e solleva pesi, poi arriverà il momento di ricominciare.

Un abbraccio, caro Ad.

7 giugno 2008 alle ore 16:30:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

anonimo: chi sei tu che mi lasci questi versi così illuminanti? :)

henry:già, perdersi di vista, quello sì che sarebbe un bel guaio. Sto cercando di barcamenarmi alla meno peggio, ma sono convinto che, come tutte le tempeste, anche questa dovrà finire... prima o poi :) grazie caro amico

alberto: pensare troppo fa male, diceva qualcuno. Ma sai che forse aveva ragione? Purtroppo, però, questa è una caratteristica che non può essere separata da me, sono nato così, curioso, chiacchierone, bisognoso di conferme, e finché campo, continuerò a cercarle anche se mi dovessi mai rifiutare di farlo. Perché d'altronde non si può che essere conformi alla propria natura...
In ogni caso cercherò di pensare a cose migliori di quelle dell'ultimo periodo :)
un abbraccio in divisa

demian: io, ti dirò la verità, non sento nemmeno la necessità di essere il primo tra tutti. Ho l'ansia di doverlo diventare: ora bisognerebbe capire da dove diamine arriva... ma forse una risposta me la sono già data da solo. Una cosa è certa: quel relax di cui parli tu mi serve davvero. Dovrò ancora aspettare, però. Attenderò con fiducia... un abbraccio anche per te

7 giugno 2008 alle ore 18:27:00 GMT+2  
Anonymous Anonimo ha detto...

l' attimo fuggente non lo hai mai visto?
in quel film ci sono questi versi.
ho letto da qlc parte che oscar wilde disse una volta: nothing to declare but my genius.
era alla dogana mi pare:)

non so quanto sia pertinente al tuo "nothing", però ci ho pensato immediatamente. angela.

8 giugno 2008 alle ore 13:05:00 GMT+2  
Blogger I fiori nella vasca ha detto...

Eccomi qui...ho finito gli esami della triennale, finiti finiti!e la testa sembra respirare di nuovo!:)

8 giugno 2008 alle ore 19:50:00 GMT+2  
Blogger Daron ha detto...

Wooow! Ci sono particolari della tua vita, che ritrovo speculari nella mia (da anni): "mi corico ad orari improbabili, fumo decine di sigarette, le ore riprendono a scivolare nella silenziosa notte della casa". Il resto è storia vissuta e rivissuta, ma a cadenza periodica.
Have a nice day you too.

8 giugno 2008 alle ore 20:51:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

angela: oh, ma bentornata! Il Silenzio degli Innocenti l'ho visto, ma molto tempo fa... troppo prematuramente per ricordarmi di versi così significativi. E infatti ho dovuto aspettare di leggerli da te, a 22 anni. Sul "I have nothing to declare" di Wilde pare che fosse vero: dichiarò il suo genio alla dogana degli Stati Uniti! Sicuramente il mio non è lo stesso intento; diciamo che è dettato più da una difficoltà di parlare che dall'edonismo intellettuale :)

gioia: ma sei superbravissima! Complimenti, sono davvero contento per te :D io invece mi trastullo nel dolce far niente... ho perso un po' gli stimoli :( sarà che mi sono rimaste delle materie barbosissime da studiare... spero di raggiungere presto quella leggerezza mentale :D un bacione!

daron: alla fin fine, ci sono cose per le quali le vite degli altri si somigliano tutte. Questo è forse uno dei motivi per i quali riusciamo a provare compassione per le gioie e i dolori delle altre persone. See you soon :)

9 giugno 2008 alle ore 02:14:00 GMT+2  
Anonymous Anonimo ha detto...

Mmmhh... volevo risponderti, visto che mi ritrovo abbastanza in quello che hai scritto, ma penso ti abbiano già risposto a sufficienza. Al massimo se vorrai parlare, aspetterò un ulteriore commento sul blog e parleremo ;).

9 giugno 2008 alle ore 17:40:00 GMT+2  
Anonymous Anonimo ha detto...

sono l'anonimo dei versi "illuminanti" nonché il solito albatro...
ha ragione la tipa, nel film ci sono, ma ci sono anche nell'ultimo numero di dylan dog che secondo me è fantastico. giuro!
ciao

15 giugno 2008 alle ore 12:33:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

markodeejay: non si finisce proprio mai di parlare... soprattutto per quanto riguarda il sottoscritto :) comunque benvenuto su queste pagine, sarà un piacere ritrovarti nuovamente. A presto :)

albatro: avrei dovuto sospettarlo :) mi fa piacere rivederti svolazzare da queste parti. Dylan Dog? Io possiedo un solo numero che parla di un assassino londinese che da piccolo aveva subito un trauma parentale... e che appendeva le sue vittime ad un gancio da macellaio :-o

15 giugno 2008 alle ore 19:27:00 GMT+2  
Blogger Faith ha detto...

Se non fosse che non bevo (non per principio, è che non capita), che ho smesso di fumare, e che non vado in palestra manco se mi ammazzano, questo post potrei averlo scritto io.
La mia ansia è di non perdere tempo, di trarre sempre il massimo dalla vita, di avere cose belle da vivere e raccontare...ma anche questo stimolo non è poi così sano, alla fin dei conti. Non è che si può sempre vivere una puntata di mcgyver.
Però la stasi mi distrugge...e per ora non vedo altro all'orizzonte.
Qual è la cosa giusta da fare?

15 giugno 2008 alle ore 20:08:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

faith: secondo me, dopo averci pensato per un bel po', non c'è altro da fare, se non aspettare e continuare a stupirsi per le piccole cose di ogni giorno. E basta. Non c'è una soluzione, perché tutto questo fa parte della vita.
Manteniamo la fiducia, Faith :)
un abbraccio e a presto

16 giugno 2008 alle ore 01:46:00 GMT+2  

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