lunedì 21 aprile 2008

Pioggia d'aprile(a Milano)

E' nell'aria, un profumo nascosto tra le gocce di una pioggia restia ed insistente che continua a cadere. E' nel vento ancora pungente, è in uno starnuto che prorompe dinanzi a un raggio di sole. E mentre quello bacia la fronte, un calore strano si diffonde sulla pelle di tutto il mio viso. E s'illumina piano, piano, le labbra si tendono in un estatico sorriso di piacere, un senso di goduria sulle guance appena arrossate. E' nell'aria, e il mio corpo vibra.
Nulla è cambiato. Gli asfalti sono ancora intrisi di freddo invernale, queste impalcature continuano ad ingabbiare il palazzo in cui vivo; le nubi fluttuanti e cariche di temporali primaverili sono ancora lassù, sopra Milano, pronte a distribuire a piene mani. Io sono lo stesso di sempre, e la vita si barcamena tra l'adagio di aprile e l'allegretto interiore, sempre alla ricerca di quelle due o tre battute che, se eseguite correttamente, ti danno l'impressione che la perfezione esiste ed è raggiungibile, tangibile, che è un po' più vicina, anche se solo per il tempo di un brivido. 
I circoli stanno incominciando a chiudersi, e non so ancora in quale momento riuscirò davvero a realizzare che tutto quello che ho costruito in tre anni si sta concludendo davanti ai miei occhi ancora addormentati. Tutto sarà chiuso ma ancora vividamente impresso nella quotidianità. Quel senso di abitudinario, eppure così necessario. E mi stupirò di vedere che le mie gambe vanno più veloci della mente, quando continueranno, involontarie, a riportarmi su tutti quei luoghi che così dentro mi sono entrati, e la conoscenza anche di ogni singola porta o mattonella ancora impressa e viva, palpitante. E i rapporti simbiotici, le intuizioni estemporanee, mettere in atto quella famigerata "arte di arrangiarsi" per inventare un numero dal niente; e i piedi nudi sul parquet nero inchiostro, la polvere sui vestiti "comodi e caldi", le risate incontrollate; e tutto il resto. Cosa resterà? Solo un ricordo, oppure qualche amico sarà ancora lì? 
Cosa cambierà?
Accendendomi l'ultima sigaretta del weekend. "La mie dita sembrano atrofizzate". Scrivo con fatica e capisco, o meglio, finalmente ho la percezione di quello che concedo a me stesso del mio tempo. Ridotto ai minimi termini, comme d'habitude. Ripenso alle mie periodiche giornate degli ultimi tempi e la preponderanza in esse delle funzioni primarie, caffé, sigarette e sesso, poco, ma assaporato fino all'ultimo ansimo. Ripenso che niente è però mai eguale a se stesso, e ogni sorso d'acqua è in realtà profondamente diverso da tutti gli altri. Che anche le acque sono diverse. Che il mandorlo fiorito quest'anno non è come quello dell'anno scorso, eppure sempre dello stesso albero si tratta. E in fondo anche io sono un po' come un albero. Ogni fibra del mio essere si risveglia, come da un lungo letargo, e si rinnova. Le foglie cadute saranno sostituite da altre, nuove come non mai, foriere di nuova vita, nuova linfa. Il tronco sarà di stagione in stagione più forte e resistente. E le radici affonderanno ancor di più nella terra umida. 
Intanto il mondo cambia intorno a me; e un bel giorno, passeggiando per il corso, mi accorgo che l'effigie della Moratti sulla "Dama con l'ermellino" del Leonardo è davvero divertente, e che il tuo eroe da bambino è diventato un attore porno che si profonde in sovrumani sforzi(e non in sovrumani silenzi e profondissima quiete). Ma senza scomodare troppo artisti e poeti, perché sapete che non mi piace sparlare degli altri, io rimango col naso in su: e mi chiedo quando questa pioggia impertinente cesserà di cadere. 
"La tua parte la fai, 
ma non sai che pena mi dai".

10 Commenti:

Blogger Padda ha detto...

Tutto cambia, e nulla resta uguale.
Oppure nulla cambia, e tutto resta uguale.

(?)

Questione di punti di vista.
Ma anche i punti di vista, poi, dipendono un po' da dove li si guarda.
È curioso ed atroce allo stesso tempo.

Questo mondo che gira, e si ripete uguale a se stesso. E noi che non sappiamo dove andare. A volte non sappiamo nemmeno se siamo mai davvero stati da qualche parte.

Però forse anche nella ripetizione dei gesti è nascosto l'intrigo della novità. Perchè scoprire che una pioggia d'Aprile può ancora farci sorridere, è qualcosa di così insondabilmente meraviglioso.
Anche senza che lo spieghi; lo si sente, e basta.

Ritornare ad essere sempre e comunque se stessi può averla dentro, quella luce nuova.

Abbraccio.

21 aprile 2008 alle ore 14:10:00 GMT+2  
Anonymous Anonimo ha detto...

Già... io aggiungerei anche che, 'sta pioggia, è proprio sempre uguale alle altre... ma che pizza... l'autunno è passato, no? =_=' voglio sfoggiare i miei vestitini estivi, io °_°

Comunque cosa cambierà e cosa resterà, questo sarà un mistero che sveleremo solo con le nostre azioni, ma tanto nessuno si accorgerà di quel che cambia o quel che resta -.-°

Bacioni ^_^

P.s.= chi è il tuo porno-eroe? *___* no perchè io ne ho più di uno, di porno-eroe! Vengono a trovarmi tutte le notti, mentre dormo, però non mi svegliano mai, 'sti pezzenti! Sarebbe carino se uno di questi fosse anche il tuo! *_*

21 aprile 2008 alle ore 15:07:00 GMT+2  
Blogger I fiori nella vasca ha detto...

Ieri sera a Roma diluviava e la legge correva sotto la pioggia...ma ti giuri ieri sera per 1 attimo non sembrava la stessa...Tresor!:)

23 aprile 2008 alle ore 01:00:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

@padda: sono assolutamente d'accordo. E aggiungo che le più belle cose della vita sono quelle più piccole, più apparentemente insignificanti e che fanno parte della quotidianità. Un abbraccio a te :)

@enry: beh io ci provo a cogliere il cambiamento. Certamente non riesco sempre a coglierne tutte le sfumature. Ma sento che accade e che il mondo gira. A volte vorrei solo girasse un po' più spesso per il verso giusto...
PS: ti ricordi il Power Ranger rosso...? :-P
baci

@rain-gioia: non ho mai creduto completamente all'eterno ritorno dell'uguale... trésor :P

23 aprile 2008 alle ore 12:44:00 GMT+2  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ady, tesoro... ci somiglia soltanto, non è lui :D su un blog ho trovato le foto dei due a confronto e ci sono molte differenze fisiche: attacco delle orecchie, taglio degli occhi... :D il power ranger rosso è ancora su nel cielo a proteggerci col suo dinozor casto e lindo :D

23 aprile 2008 alle ore 14:48:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

@enry: io ho trovato un sacco di persone concordi su un fanforum dedicato direttamente al caso... ed è proprio vero: ha fatto un film con Sean Cody! :D

24 aprile 2008 alle ore 10:40:00 GMT+2  
Blogger Henry ha detto...

ammetto che la storia dell'eroe che diventa pornodivo mi aveva incuriosito molto.
essendo di una generazione diversa non conoscevo il power renger rosso ma diciamo che mi son documentato...

comunque...sovrumani sforzi a parte, e' bello, credo, che ogni sorso d'acqua sia diverso daglia altri, e' bello scoprir sempre emozioni nuove in cio' che ci circonda...dandoci la possibilita' di ammirare la "continuita'" della bellezza proprio nella sua multiformita'. (che poi non so se era questo il senso del post ma mi piaceva come idea...)

ti abbraccio
henry

24 aprile 2008 alle ore 13:28:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

@henry: caro amico, mi piace molto come hai interpretato le mie parole, anche se non è il senso che volevo dar loro. In verità non avevo programmato un senso... ho lasciato che le parole uscissero così, senza un vincolo particolare. La bellezza è un concetto così multiforme e sfaccettato, ma devo dartene atto: la continuità è una delle sue versioni più affascinanti. E intanto, la pioggia ci ha dato una tregua :) ti abbraccio anch'io!

24 aprile 2008 alle ore 15:10:00 GMT+2  
Blogger Alberto ha detto...

Sì, la pioggia è democratica: bagna ugualmente il ricco e il povero, il buono e il cattivo, il bello e il brutto...

...E non si cura dei cambiamenti perché lei, immutabile, continua a cadere da millenni; eppure noi crediamo di sopravviverle. ;-)

Cambia tutto, cambia sempre.
Ci sopravvivono le nostre creazioni, i nostri lavori, i nostri quadri, le nostre parole (a volte - ndr), le nostre azioni (spesso - ndr): e ci accorgiamo che siamo più di quel che crediamo.

Un esame non è solo un esame.
Un balletto non è solo un balletto.
Un amore non è solo un amore.
Una personalizzazione spesso diventa la nostra firma, il nostro marchio, la nostra impronta.

Questa settimana, complice una radio locale, ho canticchiato tutti i giorni (come uno scemo, da solo - ndr) una vecchia canzone di RAF: "Cosa resterà degli anni 80" o.O

Mentre la canticchiavo, un mio giovane amico (più o meno della tua età - ndr) mi faceva notare: "Sembra scritta per questi anni post 2000!"

Forse resterà la canzone, forse restano le emozioni, uguali e immortali per Leonardo, JFK, la Moratti, noi...

Un abbraccio evergreen :-)

25 aprile 2008 alle ore 01:45:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

@albe: forse le emozioni non saranno antiche come le pietre, ma mi convinco ogni giorno di più che gli uomini di ogni tempo abbiano sempre provato quello che proviamo noi oggi. Alla fine l'uomo è l'uomo: le angosce, le paure, ma anche il benessere, il piacere, la felicità(anche se distillata goccia dopo goccia) sono quelle. Le nostre azioni lasciano il marchio delle nostre emozioni in un momento storico. E allora chissà cosa resterà degli anni '10(..del Duemila :D )...
un abbraccio lungimirante :)

28 aprile 2008 alle ore 11:13:00 GMT+2  

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