venerdì 11 dicembre 2009

Arrivederci amore, ciao.

E' come incedere a passo zoppicante, come un brivido che passa e se ne va; così simile all'alito d'un mezzo dicembre che gela l'anima, perfino; così drammaticamente tagliente, duro di una durezza metallica e rocciosa al tempo stesso - e chi l'ha provato, lo sa. Tu lo sai. Qui non c'è il retrogusto amaro d'una sconfitta, né l'abbraccio glaciale dell'indifferenza ci ha mai cinti insieme, e mai sarà così. Ed è forse per questo che brucia di più, più ancora e più profondamente che mai. A nulla valgono sublimi pensieri e inutili aspirazioni, eppure non c'è la vanità della nube trascorrente: ricordi? Ricordi come, estasiati dalla freschezza di noi stessi, guardavamo quei comignoli fumeggianti, col naso rivolto verso l'alto e le nostre dita intrecciate? Avevamo le mani trepidanti - era il nostro momento di gloriosa immensità, il cielo stesso c'invidiava, tanto di giorno, quanto di notte, quando brancolando nel buio di un lenzuolo stropicciato ci lasciavamo andare, sospinti dall'aria frizzante della Catalogna. Ho serbato dentro di me quell'attimo, io, te, i comignoli, e altri cento villeggianti che ignoravano la nostra felicità. E' una foto dai contorni consunti, striata dalle venature d'una piega approssimativa, quel tanto che basta per conservarla nella tasca, e tastarne la consistenza, per esser certo che non fosse sogno - non era sogno: sfavillava di verità, impressa negli occhi, tatuata sul corpo! I pizzichi a fior di pelle ne diedero conferma. Quelli eravamo proprio noi, e contemplavamo Barcellona. Noi, meno di cinquant'anni in due, poco più che ventenni, il nostro amore: nient'altro.
Abbiamo tentato. Ce l'abbiamo messa tutta, e non è stato sufficiente - la magia non è tornata indietro. Non si può tornare all'antico palazzo abbandonato, confidando che, pur privato delle cure necessarie, esso si sia mantenuto abbastanza lontano dalla tetraggine. Abbiamo aperto un portone e abbiamo visto l'incuria del tempo abbattersi su un rapporto logorato, una tenda rosicchiata dai topi, ricamata di ragnatele, pareti ingiallite. Che becera idea, che sciocchi siamo stati. Eppure, ci abbiamo creduto. Ma dov'era finito il tanto sospirato scintillio dei cristalli? Dove le mani, dove i comignoli, i colori, la gioia scomposta di quegli abbracci avidi? Ci siamo cercati a lungo nei nostri nuovi mondi, ma non ci siamo più ritrovati. Abbiamo vagato a lungo, abbiamo scavato a fondo, ma ciò che cercavamo non c'era più. Tu mi parli di astri ed irripetibili congiunzioni, la ragione sostiene che quanto dici, mio malgrado, non può che esser vero. L'istinto ha preferito tacere, dinanzi ad essa. Un soffio ha spirato su di noi, e ci ha spenti. Ma non uccisi. Forse, solo addormentati di un sonno che tarderà a tramutarsi in risveglio. Sul mio corpo, rimane la ferita di un'ultima notte trascorsa con te, mentre le vecchie speranze cedono il passo ad un insopportabile senso di colpa che non riesco a lavare via dalla mia pelle. A scaldarmi, non rimane che una tazza rossa colma di un tè che, oramai, s'è raffreddato; e un mucchietto d'insulse parole senza significato apparente; e il gelo sarebbe più gelo che mai, e brinderei al mio fallimento e allo sfacelo, se soltanto ti dicessi addio - concedimi, almeno, un arrivederci, amore mio.


6 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

sono belli i panorami seppiati dei ricordi

12 dicembre 2009 alle ore 14:23:00 GMT+2  
Blogger Pussyriot Beaverhausen ha detto...

Aiuto, non ci voleva il tuo post, che pure è DAVVERO molto bello. Pensavo proprio oggi ai rimpianti, alle relazioni in cui forse sarebbe bastato impegnarsi un po' di più, al fatto che le possibilità sono molte, ma comunque limitate... Un abbraccio e, se ce la fai, guarda avanti.

18 dicembre 2009 alle ore 15:53:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

suibhne: e questo, modestamente, l'ho scattato io...

anastasia: è inutile pensare al passato con rimpianto, se si è fatto tutto quanto era in proprio potere. Poi il tempo fa comunque sorgere i dubbi. Ma è proprio al dubbio che si deve imparare a non cedere.
un abbraccio a te

19 dicembre 2009 alle ore 15:13:00 GMT+2  
Anonymous Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=MaF8t1c0fm4

Edo

20 dicembre 2009 alle ore 01:05:00 GMT+2  
Anonymous Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=MaF8t1c0fm4

Edo

20 dicembre 2009 alle ore 01:05:00 GMT+2  
Blogger Alberto ha detto...

La sofferenza, anche se diversa da quella che sto vivendo io, pervade anche le tue parole...
...Mi dispiace. :-/

Spero che il 2010 ti regali la felicità che meriti.
Te lo scrivo con sincera amicizia, anche se ci conosciamo solo in modo virtuale. ;-)

Un abbraccio empatico :-)

31 dicembre 2009 alle ore 16:06:00 GMT+2  

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