E intanto il tempo se ne va
Da Santiago a La Habana, da Miami a Los Angeles, da Lisbona fino ad Istanbul. Viaggi, aerei, gente che parte e che ritorna. Un giorno sei qui, domani non lo sai.
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,
ma nell'avere nuovi occhi"
così diceva Marcel Proust, ma io dico che non è vero niente. Si possono avere nuovi occhi solo per ciò che non ci appartiene. Per strade e colline che non siamo abituati a contemplare. Per chiese e palazzi che non ci aspettiamo di scoprire dietro l'angolo.
E intanto il tempo se ne va...

Agosto. Il caldo che ti soffoca e tu che arranchi sulla bicicletta per tornare a casa, le gambe dolenti e ingrossate dal sangue pulsante: i tornanti a ripetizione, il sudore che cola sulla schiena e che imbeve la canottiera. Ti senti un eroe per un attimo, prima di tornare alla realtà: sei sfigato perché il motorino ce l'hai, ma non te ne curi, e l'hai lasciato morire.
"L'attesa del piacere è essa stessa piacere"
diceva Gotthold Ephraim Lessing, ma io sostengo che non è vero niente. Avrei solo una smodata voglia di ficcarmi sotto la doccia, sentire l'acqua che lava via la sabbia, la salsedine e lo smog dalla mia pelle ingrassata e sporca di fatica. Ma mancano altri tre chilometri in salita, e ho la gola riarsa.
E intanto il tempo se ne va...

Si può ormai dire che le vacanze, quelle vere, quelle di Luglio, in cui i pensieri universitari smettono magicamente di tormentarti, sono finite. Finite. The End. E si può soltanto ricominciare ad aspettare la prossima estate, sperando che ti porti qualcosa di ancora meglio di quella appena trascorsa. Mentre tra uno spinello ed una birra, tra attimi di fraudolenta euforia e insostenibile pesantezza dell'essere, peccaminosamente (ma con sapienza) alternati, senti il fischio della civetta in lontananza. E capisci che è giunto il momento di smettere di sognare quella gustosa e libidinosa sensazione di libertà incondizionata.
E intanto il tempo se ne va...

Ma intanto il tempo se n'è andato. E io sto ancora qui, a scrivere. Ma non chiedetemi per quanto. Stasera sono in vacanza anch'io. Ma solo stasera.
16 Commenti:
scrivi che "sai che ritornare alle tue abitudini ti farà star meglio." e mi rendo conto che la penso come te. x mesi sogno e desidero ardentemente andare in vacanza che poi quandoc i sono mi sento talmente spaesata che preferisco tornare alla normalità, il che non sempre mi giova x' qualche gg x staccarae da tutto e da tutti servono x rigenerarti mentre fino ad ora gli unici gg di vacanza mi hanno slo stancata e stressata di +.... forse x'non ho staccato realemtne la spina, non so.... ma trovo che quella frase sia adatta a me
@laura: magari hai ragione a dire che non hai staccato realmente la spina; è facile essere lontani dalla propria quotidianità col corpo solamente. Ma la testa? E chissà quante sono le motivazioni... non saprei nemmeno io dirti quante ce ne siano nei miei pensieri. Ma sono tante, e sufficienti, a darmi la forza per tornare al mio "prima".
tempo.. mah...
cmq ti ho nominato per una catena, entra nel mio blog e vedrai =)
@bibi: brrr io sono un po' allergico alle catene... però magari nel prossimo intervento... chissà :)
Ti ho letto. Ti ho "gustato".
Tornerò a commentare le tue parole. Ora, qui, ti lascio un saluto e un abbraccio alle mele verdi.
*__*
ps
il ritorno è anche il ritrovo. Ci sei tu, c'è Henry, ci sono tutti gli altri che da qui non se ne sono ma andati.
Questo mi basta per sorridere ancora una volta.
@lucia: ti ringrazio per il saluto, cara Lucia. Ho già letto il tuo ultimo intervento ma non ho ancora avuto la lucidità per lasciare una traccia... è stata una mattinata molto difficoltosa :) bentornata nel mondo che rimane sempre tal qual è ;) un abbraccio alle fragole(ché prima o poi, torneranno anche quelle)
la quotidianità non mi piace... preferisco le vacanze, quelle dove hai il portafoglio sempre gonfio di soldi, quelle dove conosci ogni giorno una persona nuova, quelle dove una giornata non è mai uguale all'altra, quelle dove le preoccupazioni uniche che ti rimangono sono dove andare a mangiare e dormire... quelle che non esistono insomma.
Nonostante la quotidianità non mi piaccia, rimane sempre un'odiosa necessita e quindi, anche in vacanza, cerco sempre di essere in lieve tensione... tipo: un bel libro universitario da leggere al mare °_°'''
Baci ^^
la quotidianità non mi piace... preferisco le vacanze, quelle dove hai il portafoglio sempre gonfio di soldi, quelle dove conosci ogni giorno una persona nuova, quelle dove una giornata non è mai uguale all'altra, quelle dove le preoccupazioni uniche che ti rimangono sono dove andare a mangiare e dormire... quelle che non esistono insomma.
Nonostante la quotidianità non mi piaccia, rimane sempre un'odiosa necessita e quindi, anche in vacanza, cerco sempre di essere in lieve tensione... tipo: un bel libro universitario da leggere al mare °_°'''
Baci ^^
la quotidianità non mi piace... preferisco le vacanze, quelle dove hai il portafoglio sempre gonfio di soldi, quelle dove conosci ogni giorno una persona nuova, quelle dove una giornata non è mai uguale all'altra, quelle dove le preoccupazioni uniche che ti rimangono sono dove andare a mangiare e dormire... quelle che non esistono insomma.
Nonostante la quotidianità non mi piaccia, rimane sempre un'odiosa necessita e quindi, anche in vacanza, cerco sempre di essere in lieve tensione... tipo: un bel libro universitario da leggere al mare °_°'''
Baci ^^
ehm... ovviamente il triplo commento un errore fu. Puoi anche renderlo una monade °_°''' Baci ^^
@enry: eheheh tu sì che hai sempre qualcosa da ribadire(per almeno tre volte, oltretutto)! Certo, è vero. Ma quella non è la vacanza di cui parlavo io. Io parlo di quella che un tempo era la quotidianità, cioè tornare nella mia terra d'origine... e che ormai non mi appartiene più, purtroppo. E ti assicuro che non sono bastati i libri, per sentirmi un po' meno solo e un po' meno frustrato... evidentemente c'è qualche tirante che si sta staccando, e altri si staccheranno dopo. Baci a te!
Che bello leggerti...
@daron: ... :°) grazie... smack
Ciao, piacere e' la prima volta che leggo questo blog.Mi ha colpito quello che hai scritto perche' effettivamente per quanto cerchi di farlo nemmeno io riesco a staccare completamente la spina... e oggi, nonostante sia a quasi 7000 km di distanza e mi stia comunque divertendo, ho mandato una mail ad un collega per sapere i turni di settembre: non c'era un'effettiva necessita', solo una personale necessita' perche' uscire dalla quotidianita' mi sembra eccitante ma al tempo stesso pericoloso... ciao
Quest'estate è volata!!!
Non trovi?:(((
Io tra una settimana ritorno alla normalità.
@stefano: benvenuto! :) Hai proprio ragione quando dici che uscire dalla quotidianità è un bel rischio. Perché il pericolo sta nell'incapacità di riabituarvicisi. Ma a volte è sufficiente un pizzico di passione per quel che si fa, per non soffrire più di tanto ;) a presto!
@rain-gioia: bentornata Gioia! :) purtroppo sì, è volata. Ma da un lato sono contento che sia finita: per me, quest'estate, nonostante il divertimento, mi portato anche tanta sofferenza e un briciolo di triste, ulteriore, consapevolezza di me stesso... un abbraccio
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