
Banale. Oserei dire scontata. E pomposa, anche. Tanto sfarzo in pochi chilometri quadrati. Ricchezza di architetture, statue scolpite a regola d'arte, situate sotto regali porticati. Rigogliosi giardini all'italiana. E la storia dei poeti che non riuscivano a rimanere indifferenti di fronte al suo fascino. Il punto di riferimento di un'intera epoca culturale, nel punto in cui le vallate dell'Appennino concedono una tregua alle fatiche dei mandriani di pecore di tempi ormai remoti. Il trascorrere del tempo che trascina via tutto, nell'ottica di un oblio inesorabile ed invadente, che divora ogni cosa, strade, vite, palazzi, intrighi, vicende. Il vento e le scorribande che saccheggiavano intarsi e mercati. Eppure Firenze è ancora lì. Immota, sospesa nel tempo e nello spazio, lontana dalla dimenticanza, viva nella storia. Ogni volta che ci torno mi si schiude una porta che mi conduce verso secoli passati, che riecheggiano nella poesia, nell'arte, nella letteratura. C'è chi dice che Firenze sia morta da tempo, senza possibilità di resurrezione, senza che qualcuno possa salvarla. Che bestialità, penso dentro di me, mentre attraverso la brulicante Piazza della Signoria, mentre passeggio per il corridoio degli Uffizi, mentre mi riparo dal sole battente, all'ombra di Santa Croce. L'acqua dell'Arno continua imperterrita a scorrere sotto il Ponte Vecchio, reso dorato dalla gloria del passato e dai gioielli scintillanti esposti nelle vetrine. Ed io rimango rapito a guardare il fiume scorrere sotto di me, lento e placido verso il Mar Tirreno. Non posso che constatare che Firenze è parte di me, anche se non esiste alcun legame che ci tenga uniti in modo viscerale. C'è dentro la mia conoscenza, l'intimo credo che la letteratura sia immortale quanto la sabbia del deserto.
Che strana sensazione, sapere di calpestare lo stesso selciato su cui sono passati i più grandi geni delle province italiche. Quando l'Italia s'è risvegliata, ha scelto di farlo a Firenze. Tra i palazzi della famiglia de' Medici. E non si è più addormentata. Mentre io continuo a sognare di me stesso, trasposto in centinaia di anni prima. La bellezza di Firenze mi sconvolge, mi spaventa, mi attrae, mi deprime in certi momenti perché temo di non riuscire a sopportarla, a contenerla tutta. Entra dentro di me come una musica brutale, come se fossi sotto un'enorme campana di bronzo che rintocca a ritmo regolare. Ed io resto in impotente contemplazione. Come si può vivere in mezzo a tanta meraviglia? Come si fa a non restare inermi, a "fare l'abitudine" con tutto questo splendore che non sarà mai dimenticato? Come si può accettare l'idea di essere una fibra dello spazio che sarà presto marcita, mentre ci si confronta con la magia di una città che continua a gridare al mondo: "Sono viva"? Avrei voluto che un velo di dimenticanza avesse coperto i miei occhi, come era già successo altre volte, quando sul treno di ritorno continuavo a pensare alle cupole, ai campanili, al bellosguardo, a quel giglio che non sfiorisce mai. Ma l'immagine era e resta vivida, corrusca nel suo oro indistruttibile. E questa volta non riuscirò a dimenticarla.
20 Commenti:
L'Italia intera è una meraviglia. Ma non serve che lo ripeta io, l'han già detto in molti prima di me. L'ha detto gente che ne capisce anche di più. Ma il bello è che l'hanno detto anche le persone più comuni. Quelle a cui non serve farsi inutili pippe intellettualoidi per risucire ad esprimere l'ideale di bellezza. La bellezza esiste, è lì, e non serve definirla. Ci basta contemplarla.
Ed il tempo cancellerà pure le cose, ma ci ha fatto il dono di lasciare intatte certe meraviglie, di cui persino lui, implacabile e a volte ingiusto, ha un profondo rispetto.
Un abbraccio.
sono stata 2 volte a Firenze nella mia vita e l'ho amata.... spero di tornarci un gg...è una città magica
@padda: "il tempo cancellerà pure le cose, ma ci ha fatto il dono di lasciare intatte certe meraviglie, di cui persino lui, implacabile e a volte ingiusto, ha un profondo rispetto". Hai detto una cosa bellissima che avrei voluto scrivere io in questo post. E per questo te l'approvo in pieno :D
@laura: dovresti trovare il tempo per tornarci. Magari questo è il momento più adatto: la primavera la rende più magica che mai. Eccezion fatta per il polline :P
hai ragione... ma prima mi aspetta Roma... ..il polline in questi gg mi uccide... notte stellina d'oro.
@laura: e allora buona Roma :) magari questa notte sognerai di lei e degli antichi segreti delle Vestali, custodi del sacro fuoco... 'notte :)
bellissima citta' e bellissimo post!
ho lavorato a firenze per un po' e so quanto fascino possa avere. tra l'altro, se ho capito bene eri da quelle parti per il primo maggio...averlo saputo potevemo magari vederci. ero in zona anche io e con me c'era anche artemisia!!! va beh...magari alla prossima.
@henry: per la precisione sono stato a Firenze il 28 e il 29 aprile... ma che disdetta! Avevo letto il post di Artemisia in cui diceva di essere in vacanza in Toscana, ma non immaginavo proprio a Firenze... e vabbè, sarà per la prossima :) un abrazo
"le vallate dell'Appennino concedono una tregua alle fatiche dei mandriani di pecore di tempi ormai remoti"
quanto mi piace questo passaggio...
Non dimenticarla! Ricorda le cupole e ricorda i campanili! Riempirsi così di bellezza è come mangiare a una tavola imbandita di ogni bendidio.
Sono contenta che tu ti sia abbuffatto. Per qualche tempo, poi, si conserva quel senso di sazietà che ti fa sentire in pace col mondo.
Che belle parole che hai trovato. Complimenti davvero.
Un abbraccio
@lucia: sì in effetti quel passaggio mi ha piuttosto inorgoglito, e sono contento che ti sia piaciuto. Ha un che di bucolico, mi faceva pensare al profumo del formaggio. Sensazioni a gusto ed olfatto, ecco! E che mangiata che ho fatto... non solo in senso metaforico. Penne pasticciate con sugo di cinghiale e un buon Chianti. Slurp :) un abbraccio
in realta' eravamo a baratti, e siamo andati il 30...pero' firenze non era lontana...comunque...io ho intenzione di incontrarti prima o poi e magari bere con te un bel bicchiere di chianti.
@henry: per un pelo! E pazienza... comunque, come ho già detto anche a Lucia, io sono sempre pronto a mettere il vino in fresco eheh :)
"C'è dentro la mia conoscenza, l'intimo credo che la letteratura sia immortale quanto la sabbia del deserto."
Ci sono stata da piccola.
Ricordo i ragazzi con le tracolle e ingenua pensavo "Se vivono a Firenze studieranno tutti lettere!Beati loro...".
Sono cresciuta,l'ingenuità un po' è scomparsa ma l'amore per la letteratura, quella non morirà mai.
Un bacio piccolo!!!
@henry&adynaton: "bere un bel bicchiere di Chianti", magari con un piatto di fave...
...Annibal Lecter? ^___^
Fossi in Adynaton mi preoccuperei un po' ;-)
@rain-gioia: e allora c'è qualcosa di spropositatamente grande che ci unisce a distanza, come un filo invisibile. E sono sicuro che questa passione comune lo terrà in vita :) un bacione one one
@padda: *_* oddio, non ci avevo pensato... forse perché non aveva nominato il mio fegato. E se lo nominasse?! °_° argh ahuehuahuhau :D
padda: oddio messa così spaventerebbe anche me...comunque ammetto che mi piacciono sia le fave che il fegato ma non sono un cannibale...mi limito ai morsetti :)
Confermo. Anch'io patito di fave(possibilmente il puré alla pugliese), fegato e morsetti. Diciamo che per il momento la carne umana la lascio da parte *_* eheheh :)
A Firenze sono nata e ci ho vissuto per 21 anni...e ci ho studiato lettere, come dice Rain-Gioia...
E come dice Henry, eravamo in zona! Vabbè, una ragione in più per un incontro fiorentino da preparare.
Quand vivevo a Firenze ero assuefatta alla bellezza, credevo che tutto il mondo fosse così. Poi invece ho capito. E ogni volta che ci torno mi sento quasi soffocare. Ma può anche darsi che sia l'afa...
Bacione
@artemisia: che meraviglia, nascere a Firenze. Per me che vengo da una città tanto spoglia e viziosa, mi sembra uno spettacolo incantevole ogni volta :) Secondo me è l'afa. Un abbraccio
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