lunedì 1 marzo 2010

Sì.


Emozionarsi ascoltando le vibrazioni del cuore, perché una melodia che ci tocca nel profondo s'è innestata sotto la pelle, in quel momento, proprio quello in cui mi sentivo più vulnerabile. Ad un tratto, tutto è stato chiaro: mi sembrava di aver colto il vero senso dell'esistenza. Di avere tra le mani il segreto più ambito. Una voce black continuava a scaldare le mie orecchie, e non era più il momento di chiedersi che senso avesse la vita, bensì lasciarsi andare al suo morbido fluire. Note basse, note alte, placide coperte. Fuori fa freddo.
La casa è silenziosa, ma una stella è esplosa.
Come se non aspettassi altro che di partire, la sensazione di scoprire che i polsi, a volte, tremano davvero.

4 Commenti:

Blogger Lucrezia ha detto...

Come se non aspettassi altro che di partire, la sensazione di scoprire che i polsi, a volte, tremano davvero.
Questa frase mi risuona nella testa e non vuole andarsene. Meno male.

5 marzo 2010 alle ore 20:00:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

lucrezia: a me ha risuonato lungamente nella testa, prima di farsi parole e nitidezza e suoni definiti. Psst... benvenuta.

5 marzo 2010 alle ore 22:18:00 GMT+2  
Blogger Demian ha detto...

All'improvviso arrivano queste epifanie che ci rivelano piccoli tratti della realtà.
Non è mai il momento di chiedersi che senso ha la vita, perché non è uno solo, ma ne è piena, non riusciremmo mai a indovinarli tutti. Ora tu ne hai afferrato uno, e godilo finché sarà quello giusto caro Ad, fino a che ti tremeranno i polsi.
A presto, e ti abbraccio.
D

6 marzo 2010 alle ore 15:27:00 GMT+2  
Blogger Adynaton86 ha detto...

demian: sagge parole che sottoscrivo. Per i polsi... vedremo. Ti abbraccio!

7 marzo 2010 alle ore 04:00:00 GMT+2  

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